Il racconto del Convegno
Grande partecipazione per il Convegno "Giovani Ricercatori, Giovani Sportivi: due mondi a confronto", organizzato da Stelle nello Sport e Bayer in collaborazione con Unige e Coni.
Più di 250 studenti hanno gremito l'Aula Magna della Facoltà di Medicina per assistere alla proiezione del lungometraggio "Il Bene Oscuro" e partecipare al dibattito arricchito dalla partecipazione di campioni del calibro di Paola Fraschini (pattinaggio) e Stefano Carozzo (Scherma) e da ricercatori come Claudio Estatico (genovese) che ha dovuto emigrare per trovare la "sua" strada.
Sport e ricerca, due mondi paralleli e con diversi punti in comuni. Il più importante: la passione. Passione per quello che si fa, per quello in cui si crede. Impegno e dedizione per raggiungere l'agognato risultato.
"I giovani di oggi devono credere in quello che fanno - rilancia Daniele Rosa, autore del film e responsabile comunicazione di Bayer in Italia - raccogliere la sfida e impegnarsi a fondo per raggiungere l'obiettivo. Non c'è crisi che tenga. Non sono sufficienti gli alibi. Il messaggio che vogliamo lanciare è che con impegno e passione si arriva".
Impegno e passione che hanno portato Paola Fraschini due volte sul tetto del mondo pur vivendo in una città dove non ci sono strutture adeguate per allenarsi e dove il pattinaggio è solo un hobby finanziato dal suo lavoro di fisioterapista. "Credo nel sacrificio, inteso come rendere sacro ciò che si fa e ciò in cui si crede. Per me il pattinaggio è sacro, tutte le mie forze sono tese a raggiungere il mio obiettivo, a lavorare giorno dopo giorno per migliorarmi e arrivare alla "soluzione" ovvero alla prestazione perfetta, o quasi".
Nello sport come nella ricerca è soprattutto questione di testa. "Anche nello sport la testa è quasi tutto - conferma Stefano Carozzo, bronzo olimpico a Pechino - perchè fisico e talento sono importanti ma è la testa che fa girare tutto. A certi livelli motivazioni, concentrazione e capacità di fissarsi degli obiettivi sono tutto. Per me la testa conta all'80% nel raggiungimento della prestazione".
Applausi convinti dal pubblico di studenti. Il film di Ettore Pasculli tocca il cuore e fa riflettere. Il film affronta, attraverso una storia accattivante ed emotivamente coinvolgente, tutti gli aspetti del lavoro del ricercatore, le sue difficoltà ad operare in Italia, ma anche gli entusiasmi delle scoperte e i grandi progressi della ricerca medica. "Abbiamo messo a fuoco - spiega Daniele Rosa - uno degli aspetti più controversi dell'inserimento dei giovani ricercatori nell'ambito medico-scientifico comunemente indicato come fuga dei cervelli".
Importanti gli interventi di Giancarlo Torre, preside della Facoltà di Medicina che ha aperto i lavori, e Luigi Molfetta, presidente del corso di laura in Scienze Motorie, che ha chiuso il convegno. "Da ricercatore e oggi docente - ha chiosato Molfetta - ritengo fondamentale portare all'attenzione dei giovani queste tematiche per fargli comprendere che la benzina di tutto è la passione. Nella vita come nello sport è fondamentale darsi degli obiettivi e con passione si raggiungono. Il pedaggio è indefinibile, ma la soddisfazione quando si raggiungono è la cosa più importante che ci sia".
Appassionato anche l'intervento di Vittorio Ottonello, presidente del Coni Liguria e già docente a Isef e Scienze Motorie. "Sportivi e Ricercatori hanno in comune la passione per quello che fanno. Qui in Liguria le difficoltà sono oggettive ma siamo la sesta regione per atleti portati alle ultime olimpiadi e questa è la dimostrazione che con passione e applicazione si superano anche scogli come la inadeguatezza degli impianti e uno scarso investimento nel nostro settore che a torto non viene ritenuto strategico. I giovani devono crederci, devono applicarsi con passione ma chi di dovere deve trovare il modo per far si che trovino kla loro strada. Oggi Scienze Motorie forma ragazzi con grandi competenze che solo marginalmente vengono impegnati nel nostro mondo sportivo. manca una legge adeguata e mi auguro che a livello nazionale provvedano al più presto".
Spunti di riflessione, messaggi lanciati alla giovane platea e accolti con entusiasmo. Il bene oscuro in realtà è oggi una materia impalpabile ma estremamente chiara: passione e spirito di sacrificio sono valori che i giovani devono riportare ai primi posti della hit parade. Scorciatoie e vittorie facili non esistono. Nello sport, come nella vita, la vittoria vera è più dura da raggiungere ma ha tutto un altro sapore.
GALLERIA FOTOGRAFICA