Agli Europei di scherma di Genova in mostra le torce olimpiche al padiglione Jean Nouvel

Torce Olimpiche: una storia di emozioni. Al Padiglione Jean Nouvel, dove è allestito un “fencing village” gratuito e aperto a tutti, riscuotono grande interesse due mostre. Da una parte “Dalla storia alla scherma”, un affascinante percorso dagli antichi duelli in armatura alla disciplina sportiva di oggi. Dall’altra “La magia delle Torce Olimpiche”, spettacolare esibizione di numerose torce originali delle Olimpiadi estive ed invernali, da Berlino 1936 a Parigi 2024 (qui il video https://youtu.be/XQ8Ii9HNYOY).
Il 20 luglio 1936 a Olympia, con uno specchio parabolico che concentrava i raggi del sole, fu accesa la fiamma alla presenza del barone Pierre de Coubertin. La staffetta raggiunse Berlino il 1° agosto 1936 dove venne acceso un braciere olimpico nel centro della città. Successivamente, con una staffetta di 347 tedofori per 347 Km, raggiunse anche la città di Kiel, sede delle regate veliche olimpiche, ed il bacino idrico di Grunau, sede delle gare di canoa e canottaggio. Questo il percorso della Torcia: Olympia, Atene, Sofia, Belgrado, Budapest, Vienna, Praga, Berlino.
Da lì in poi ogni edizione delle Olimpiadi è raccontata nella mostra attraverso la fiaccola. Per richiamare la tregua olimpica degli antichi giochi, il soldato Konstantinos Dimitrelis primo tedoforo di Londra 1948, simbolicamente tolse l'uniforme, e depose le armi ed indossò l’abbigliamento sportivo.

Ci sono anche le torce delle due Olimpiadi invernali organizzate in Italia. Quella di Cortina 1956 fu accesa sulla scalinata del Campidoglio a Roma e benedetta dal Papa Pio XII. Zeno Colò portò la fiamma a Cortina sciando, mentre altri due olimpionici, Severino Menardi e Enrico Colli, si alternarono per portare la fiamma dentro lo stadio. Guido Caroli, pattinatore di velocità, accese il braciere olimpico dopo essere inciampato sui cavi della televisione, per la prima volta presente ai Giochi.
Cinquant’anni dopo la torcia per Torino 2006 fu progettata da Pininfarina con una reinterpretazione moderna della fiaccola tradizionale in legno in cui è il metallo a prendere idealmente fuoco e
a bruciare. La Fiamma Olimpica è passata di mano a oltre 11 mila tedofori, attraversando Olympia, Atene, Roma, Firenze, Genova, Cagliari, Palermo, Napoli, Bari, Ancona, San Marino, Bologna,
Venezia, Trieste, Ljubljana, Klagenfurt, Trento, Cortina d’Ampezzo, Milano, Lugano, Bardonecchia, Grenoble, Albertville, Aosta e infine Torino.

Le torce olimpiche tornano in Liguria dopo pochi mesi dalla mostra allestita a Sanremo nel Forte di Santa Tecla a febbraio, durante lo scorso Festival di Sanremo.