Mostra fotografica E-MOZIONI DI SPORT di Massimo Lovati

Mostra fotografica E-MOZIONI DI SPORT di Massimo Lovati
  • Data inizio: Giovedì, 29 Febbraio 2024
  • Data fine: Domenica, 31 Marzo 2024
  • Località: Via Garibaldi 9, 16124 Genova

Descrizione Evento

Il giorno 29 Febbraio alle ore 18 nel Salone di Rappresentanza del Comune di Genova a Palazzo Tursi inaugurazione della Mostra "E-Mozioni di Sport", del Fotografo Massimo Lovati .

La mostra, promossa dall' Assessore allo sport del Comune di Genova Alessandra Bianchi, è inserita nel calendario degli eventi di "Genova 2024 Capitale Europea dello Sport" e consta di 114 fotografie di vari sport allestite su 57 pannelli bifacciali da 1 m x 2 m. 

Massimo Lovati è artista, fotografo e comunicatore ( giornalista). Nato nel 1948 a Genova. Agli esordi pittore e grafico, allievo di Rocco Borella, nel 1976 aderisce al collettivo R.E.C. (Ricerche Estetiche Concrete). Nello stesso anno l’esposizione personale “Sequenze cromatiche complementari”(Genova); successivamente fonda con altri artisti il Centro di Produzione Visiva e allestisce laboratori didattici. Partecipa a diverse mostre collettive di prestigio tra cui “Costruttivismo, Strutturalismo, Neoconcretismo, Nuova pittura” (Genova 1977). E’ dello stesso anno, mese di maggio, a Monteghirfo, l’installazione: “Il monolite, ovvero il panorama occluso, riflesso, fotografato”: sette fotografie, in sequenza verticale, ripetono i tempi di una scoperta visiva del paesaggio, muovendo dal basso. Il panorama occultato dalla superficie di un pannello/specchio, viene restituito in fotografia da una parte e recuperato in riflesso dall’altra.
Nel 1978 a Genova: Azione/installazione: “Il monumento come supporto, il monumento che nasconde” riattivazione polemica e ironica di uno spazio “altro”, il monumento spurio, ambiguità architettonica che nasconde, sotto innocue apparenze, uno sfiatatoio di gas di scarico.

“Strutture modulari” a Palazzetto Rosso (Genova 1978) e “Spazio Cromatico” alla Cassa di Risparmio di Genova e Imperia (Genova 1979). Inizia a sperimentare in fotografia:cambia il medium, o meglio diviene un medium privilegiato, ma non cambia il risultato artistico. Fotografie in bianco e nero per le strade di Genova capaci di dare un volto autentico agli “invisibili”, gli emarginati, gli homeless, realizzate in questo periodo, oltre a essere riprese al momento da quotidiani della città vengono rinite pubblicate alcuni anni dopo in un minibook “I diseredati” a cura dell’associazione culturale 1015. È del 1981 la performance “Automanifestazione e autoidentificazione corporea” con l’uso della Polaroid. Sempre del 1981 la mostra: “Carene” (elaborazioni monocromatiche). Nel 1982: “Garibaldi vis a vis sé guardante precario doppio” ( 16 grafiche “al tratto” e libro in fotocopie). Nel 1983 al Teatro Comunale dell’Opera di Genova viene allestita la mostra: “San Giorgio e il drago, ironia di un’assenza” : 9 foto-grafie in bianco e nero, con eliminazione dei mezzi toni ,del porto di Genova con l’inserimento grafico della figura di un drago.
Negli stessi anni inizia le sue ricerche sul dinamismo e come logica conseguenza entra in contatto con lo Sport, meglio con quasi tutti gli sport. Inizia una sperimentazione su due versanti: verosimiglianza e de-formazione. La prima lo porta con l’uso esasperato sia dei grandangoli che dei teleobiettivi a esaltare l’azione, il gesto degli atleti alle Olimpiadi, ai Campionati mondiali di vari sport e di conseguenza a “innovare la fotografia tradizionale di sport”,come ebbe a dire a suo tempo il Photoeditor di Venerdì di Repubblica Franco Lefevre; la seconda lo porta a reinterpretare creativamente, artisticamente le forme e i colori del movimento, del dinamismo sia in fase di ripresa che in fase di elaborazione (prima chimica poi digitale). .Opera sul versante della comunicazione e dell’arte in parallelo fino al 2000, anno in cui sposta l’attenzione precipuamente sull’utilizzo della macchina fotografica come strumento per fare arte.
Non solo immagini desunte dallo sport: anche il paesaggio tradizionale e quello urbano, il singolo individuo vengono interpretati fotograficamente in chiave “dinamica”, concettuale.